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Utilizzo del flash

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audario
view post Posted on 17/10/2007, 17:12 by: audario




Ora analizziamo l'utilizzo del flash a seconda del nostro soggetto e del nostro genere fotografico:

MACRO
Qui le cose cambiano alquanto, perché per fotografare fiori e insetti sul campo bisogna essere mobili, veloci e versatili. E soprattutto bisogna usare il flash senza far vedere che è stato usato il flash. Mica facile.

Ma perché in macro è necessario il flash? Semplicemente perché al rapporto di 1:2 si perde già uno stop di luminosità, mentre al rapporto di 1:1 si perdono due stop. Se a questo si aggiungono i diaframmi chiusi necessari a compensare la profondità di campo e, per contro, la necessità di tempi rapidi per congelare il mosso, ecco che la luce-lampo diventa l'unica soluzione, a meno che non si riprendano oggetti statici in studio con la macchina sul cavalletto.

Quando vado in giro per i prati d'alta quota alla ricerca di insetti svolazzanti e fiorellini delle Alpi (anche i fiori si muovono senza sosta, dato che in montagna c'è sempre il vento), io lavoro con tre (ebbene sì, tre) lampeggiatori: due, di potenza ridotta, montati su staffine metalliche ai lati della fotocamera ed uno sulla slitta a contatto caldo, dotato di pannello diffusore. I lampeggiatori laterali forniscono, rispettivamente, la luce principale e la luce secondaria; quello centrale armonizza i contrasti e provvede ad illuminare lo sfondo (che è bene sia sfocato ma non nero, a meno che non si riprendano insetti notturni). Quando posso contare sulla presenza di un assistente, un quarto flash tenuto a mano libera fornisce la luce d'accento (controluce), utile a far brillare i peli che contornano le foglie o le ali delle farfalle. I lampeggiatori sono tutti collegati a fotocellule, per evitare uno scomodo groviglio di fili. Ottengo in questo modo immagini ottimamente contrastate, caratterizzate da colori brillanti e con i giusti effetti di luce.


Vediamo un esempio: la prima foto è eseguita con il flash montato sulla macchina (obiettivo macro 105 mm, distanza ca. 1m, f/25)image, per la secondaimagevengono utilizzati due flash come da schema successivo, uno principale laterale con cavo, uno in remoto posizionato dietro, leggermente in alto (105mm macro, distanza ca. 1m, f/32)
image



Ovviamente gli stessi ragionamenti valgono per lo STILL-LIFE in studio di piccoli oggetti:
un buon risultatoimagesi ottiene posizionando due unità flash, una (numero 1) principale collegata via cavo laterale, puntata verso un pannello diffusore, una seconda (numero 2) posizionata sulla sinistra del soggetto più in alto; in questo caso l'unità 1 fornisce l'illuminazione di riempimento, mentre la cosiddetta illuminazione diretta è fornita dall'unità 2 (su illuminazione diretta e di riempimento approfondiremo nella discussione sull'illuminazione in studio)image
imageQui si vede, a partire dall'alto, la stessa foto con solo un flash montato sulla macchina, con solo un flash puntato direttamente sul soggetto da un lato (sarebbe usare solo l'unità 1, ma girata verso il soggetto), con solo un flash puntato su un pannello diffusore da un lato (solo unità 1, girata verso il pannello per diffondere la luce). Nella foto più in basso sono infine usate tre unità flash: una laterale verso il pannello, una dietro, una in alto. Obiettivo 105mm macro, distanza ca 1.5m, f/22.



Altro esempioimagela foto in alto con il flash montato sulla macchina, quella in basso con lo stesso schema precedente, ma con un filtro colorato sul flash
image
Stesso schema, ma con l'unità 2 tenuta al di sopra del soggettoimage
Obiettivo 105mm macro, distanza ca 1.5m, f/22.


RITRATTO
Anche il ritratto è un genere fotografico che può giovarsi della presenza di più lampeggiatori. La classica triade (luce principale, luce secondaria, luce d'accento) ha molte varianti e il flash è un accessorio estremamente versatile. Se puntato contro un soffitto (rigorosamente bianco, per evitare dominanti cromatiche) fornisce un'illuminazione dall'alto, morbida e uniforme come quella di un bank; lo stesso se puntato contro una parete per illuminare il soggetto lateralmente. Se il fotografo dà le spalle a un muro bianco, può addirittura rivolgere all'indietro la parabola, in modo che il soggetto sia investito sì frontalmente, ma da una luce morbida e diffusa. I "palloncini" che si montano sulla parabola del lampeggiatore per ammorbidire la luce servono allo stesso scopo.

ANIMALI
Avere un flash così potente da illuminare un animale selvatico a venti o trenta metri di distanza, consentendo al contempo un diaframma ragionevolmente chiuso, è il sogno di tutti i fotografi naturalisti. Si tratta in effetti di un sogno reso realizzabile da certi accessori "tele" che si montano sulla parabola e che - grazie a una lente di Fresnel - concentrano il raggio luminoso. A parità di luce emessa l'area illuminata è più ristretta e pertanto l'energia luminosa arriva più lontano. Alcuni lampeggiatori hanno un meccanismo simile incorporato, anche se non risultano altrettanto efficaci.

Michele Vacchiano © 2/2003

Edited by audario - 25/8/2008, 13:10
 
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